COS’è L’OSTEOPATIA PSICOSOMATICA

Capitoli:


L’osteopatia psicosomatica si interessa della relazione che esiste tra la “psiche e le sue emozioni” e il “soma” cioè il corpo.

Quando viviamo un’emozione negativa, che risulta essere troppo dolorosa per il nostro cervello, quest’ultimo attiva un insieme di programmi neurologici che agiranno sul corpo fisico, secondo una corrispondenza precisa, che vedremo più avanti, aumentandone le tensioni fino alla percezione del dolore.

Il cervello non ama soffrire pertanto utilizza il corpo fisico come valvola di sfogo alla sofferenza emozionale.

Quindi, ogni qualvolta si tratta una parte del corpo che esprime una sofferenza non bisogna mai trascurare l’aspetto emozionale della persona, le cause che lo hanno portato a soffrire..

Se si svolge un trattamento puramente fisico su una parte del corpo, questo può generare un sollievo temporaneo ma il cervello, avendo ancora in memoria la sofferenza, sarà costretto a fare un transfer della sofferenza stessa su un altro livello che può essere fisico, viscerale, comportamentale e umorale..

Facciamo un esempio:

La persona arriva con una lombalgia (mal di schiena): se io faccio un massaggio, stiro o manipolo la struttura sicuramente ottengo un beneficio locale ma senza cambiare la sofferenza emozionale che l’individuo ha in memoria e che ha causato la lombalgia.

Dunque il cervello modificando il dolore che lui stesso aveva attivato per trovare un equilibrio relativo, sarà costretto a spostare l’informazione dolorosa su un altro livello..

Quindi dopo l’atto terapeutico puramente fisico, nei giorni successivi, la persona magari si sente più agitata, più stanca o nervosa, oppure riposa male la notte, ancora può arrivare un disturbo viscerale di cui non ha mai sofferto prima.

Per questo motivo assistiamo a frequenti fallimenti terapeutici, e ci ritroviamo di fronte a persone che continuano a soffrire sempre degli stessi disturbi, senza mai migliorare stabilmente.




Nel corso della propria evoluzione il cervello umano si è organizzato secondo una funzione gerarchica.

È abitudine pensare che il cervello sia un organo unico, in realtà all’interno del nostro cervello ne esistono tre ben distinti che lavorano insieme per il nostro equilibrio.


 

CERVELLO RETTILIANO

Corrisponde al Tronco Cerebrale è la parte del nostro cervello più antica, quella che si è sviluppata per prima e controlla tutte le funzioni inconscie del corpo: ritmo cardiaco, pressione arteriosa, ritmo respiratorio, etc.

È la sede delle PULSIONI e dell’INCONSCIO.

 

CERVELLO MAMMIFERO

Corrisponde al talamo e tutto il circuito limbico.

Questo cervello si è sviluppato sopra il cervello rettiliano.

Si occupa di trasferire tutte le informazioni sensoriali che gli arrivano dai cinque sensi alla corteccia cerebrale.

È la sede delle EMOZIONI e del PRECONSCIO.



CERVELLO SUPERIORE O NEOCORTECCIA

È l’ultima parte che si è sviluppata del nostro cervello, la più recente.

Questo cervello si è sviluppato sopra il cervello mammifero, è il più recente dal punto di vista filogenetico.

Rappresenta il nostro cervello cognitivo, cosciente, intelligente.

È la sede della MENTE COSCIENTE e della RAGIONE.

Il cervello rettiliano comanda sul cervello mammifero quest’ultimo comanda sulla neocorteccia per questo parliamo di gerarchia.

Vedremo più avanti che il cervello rettiliano e quello mammifero, che processano informazioni pulsionali ed emozionali, sono i responsabili di tutti i nostri problemi.



Il cervello primario (rettiliano e mammifero) funziona per riflessi e simbolismi e noi sfrutteremo questi nell’atto terapeutico.

Quando viviamo una situazione emozionalmente stressante, che genera della sofferenza, parte dal talamo (cervello mammifero) un’informazione, che attraverso l’intermediazione del sistema neurovegetativo (il sistema nervoso autonomo che regolamenta l’attiva viscerale), crea una vasodilatazione centrale e una vasocostrizione periferica dando origine ad una “BOLLA” che si posiziona sempre su un organo specifico in base al simbolismo del vissuto emozionale.

Questa bolla viene chiamata “FISSAZIONE EMOZIONALE” ed è una tensione messa in attesa nel corpo per cercare di bloccare la sofferenza.


Facciamo qualche esempio per comprendere meglio:



FISSAZIONE EMOZIONALE STOMACO

 


La fissazione emozionale in questo caso è localizzata sullo stomaco.

Lo stomaco per il cervello rappresenta l’organo della PRESSIONE.

Sul piano mentale la persona si sente sotto pressione, agitata con delle forme d’ansia che risalgono a livello cosciente.

Sul piano fisico troveremo dolori a carico della struttura circostante dolori toracici, disturbi dorsali o a distanza come dolore riferito alla spalla sinistra, certe forme di cervicalgia o di lombalgie..

Sul piano viscerale avremo disturbi quali mal di stomaco, nausee ricorrenti, gastriti etc.




FISSAZIONE EMOZIONALE FEGATO

 


La fissazione emozionale in questo caso è localizzata sul fegato.

Il simbolismo del fegato per il cervello è la COLLERA.

Sul piano mentale la persona si sente sempre nervosa, arrabbiata, suscettibile, con “i nervi a fior di pelle”.

Sul piano viscerale avremo disturbi quali digestione lenta, certe forme di nausee etc.

Sul piano fisico avremo dolori localizzati sul torace, sul dorso e dolori a distanza sulla spalla destra sulla cervicale fino ad influenzare l’intero equilibrio della colonna lombare.




FISSAZIONE EMOZIONALE CUORE

 


La fissazione emozionale in questo caso è localizzata a livello del cuore.

Il simbolismo del cuore per il cervello è rappresentato dall’AMORE e dallo SCAMBIO AFFETTIVO.

Sul piano mentale avremo persone tristi, devalorizzate, che hanno sempre l’impressione di essere poco amate.

La loro domanda affettiva è sempre senza risposta..

Sul piano viscerale avremo piccoli disturbi del ritmo del cuore come palpitazioni etc.

Sul piano fisico avremo dolori retrosternali, senso di oppressione toracica, dolori dorsali e soprattutto cervicali.


Come ha detto precedentemente ogni organo del corpo viene utilizzato dal cervello secondo una simbologia precisa quindi troveremo anche fissazioni emozionali a carico di polmoni, gola, tiroide, colon, intestino, pancreas, reni utero/vescica.

Ad ogni fissazione emozionale corrisponde un simbolismo specifico come dagli esempi che vi ho fatto sopra.



Esiste un meccanismo a partire dal talamo (cervello mammifero) che associa alla informazione sensoriale percepita (quella che ci arriva mediante i 5 sensi: vista olfatto, udito etc.) un’informazione di tipo emozionale.

Questo meccanismo viene chiamato RONDA DELLE EMOZIONI.

Quindi l’informazione sensoriale che arriva al cervello viene sempre “colorata” da un’emozione.

Questa colorazione emozionale è sempre negativa e corrisponde a dei riflessi arcaici presenti nel talamo che vanno a scaricare direttamente nel midollo spinale e che devono essere eliminati.

A seconda della localizzazione della tensione a livello midollare avremo:

DUE TIPI DI INFORMAZIONI NEGATIVE

completamente distinte, che parassitano l’individuo e ne bruciano la memoria intelligente, cioè non permettono al cervello superiore di funzionare correttamente, proprio perché il cervello inferiore, quello emozionale, non è in equilibrio.

 

RONDA ADDOMINALE




La tensione si trova localizzata a livello midollare nello spazio compreso tra L1 ed S1. Quest’area del midollo corrisponde per il cervello alla percezione dello SPAZIO.

Quindi in negativo la persona avrà una cattiva percezione dello spazio e tutto ciò che ne consegue..

Sono persone quindi che hanno un costante bisogno di libertà, di liberarsi sempre da qualcosa senza mai trovare una soluzione.

Sono persone che tendono ad isolarsi a stare sole, oppure quando stanno in gruppo o con il partner hanno sempre paura di essere abbandonate. Questo schema può dare origine a handicap e patologie pesanti.

..ricordiamoci che la malattia è un modo che utilizza il cervello in fase di sofferenza estrema per essere riconosciuto dagli altri e non essere abbandonato. Queste persone a livello fisico hanno disturbi agli arti inferiori, sentono le gambe sempre pesanti, oppure hanno la percezione di essere rigide, bloccate, come di vivere dentro un armatura.


 

 

RONDA TORACICA




La tensione si trova localizzata a livello midollare nello spazio che va da D12 a D1. Quest’area del midollo corrisponde per il cervello alla percezione della PRESSIONE.

Quindi in negativo la persona avrà una cattiva percezione della pressione e tutto ciò che ne consegue. Sono persone che si sentono costantemente sotto pressione, che fanno sempre per gli altri, fanno tanto “devono fare” ma senza piacere. Il loro schema direttore è sempre lo stesso “devo fare, occorre che io faccia”, pensano costantemente che tutto sia su di loro, “sulle loro spalle”.

Hanno bisogno di tenere tutto sotto controllo e hanno spesso sensi di colpa. A livello fisico hanno sempre grossi problemi alle spalle e alla colonna vertebrale. Sono persone che quando la pressione è eccessiva possono fratturarsi (La frattura è un modo per ridurre la pressione nel cervello). Se la pressione è eccessiva invece di fare frattura fisica possono fare una frattura mentale, questo corrisponde a certe forme di depressione.

 


Dopo una prima valutazione delle tensioni fisiche a partire dai piedi, dove si raccordano tutte le fasce del corpo, il trattamento osteopatico inizia sempre dal cranio.

Si normalizzano le disfunzioni della base del cranio (SSB) per riconnettere il cervello mammifero al cervello superiore e inondare così il cervello di endorfine.

Dopodiché si normalizza l’attività talamica attraverso un lavoro sui temporali.

La persona è pronta per il trattamento vero e proprio.

L’osteopata attraverso un test sulle fasce dello sterno localizza la bolla della FISSAZIONE EMOZIONALE e attraverso il recoil (una tecnica osteopatica) inverte i parametri della vasocostrizione/vasodilatazione della bolla.

Quando la bolla viene liberata la persona avverte un rilassamento profondo e viene lasciata così per qualche minuto, tranquilla, adagiata sul lettino, per dare tempo alla tecnica di agire in profondità.

Dopodiché si passa alla liberazione della RONDA DELLE EMOZIONI attraverso un lavoro specifico sullo sterno.

Dopo aver localizzato il livello midollare in disfunzione, si chiede alla persona di incrociare le mani sul petto, la mano dell’osteopata e sotto quelle della persona e va a liberare verso l’alto cranialmente la tensione midollare..

Le mani della persona con quella dell’osteopata sotto, rappresentano simbolicamente per il cervello l’abbraccio e dunque una forma di apertura, di scambio affettivo e di liberazione..

Dopo il trattamento le tensioni emozionali sono state risolte.

La persona è libera di utilizzare a pieno le potenzialità del suo cervello superiore non più parassitato dai cervelli sottocorticali..


È un nuovo inizio..

La persona, non più ostacolata né frenata dagli schemi emozionali negativi, è pronta ad evolversi e a cambiare..


Di seguito alcuni video esplicativi della tecnica:

Riproduci video
Riproduci video
Riproduci video
Riproduci video

6. RIFLESSIONI

L’OSTEOPATIA PSICOSOMATICA è un valido strumento per risolvere gran parte dei disturbi che in medicina classica vengono definiti “psicosomatici”.

Separando la mente dal corpo, la medicina ufficiale non ha gli strumenti adatti per rispondere e curare questo tipo di disturbi.

Quante volte le persone sì sono sentite dire queste parole dal proprio medico: “lei non ha niente signora è tutto nella sua testa, è stressata”..

A volte viene suggerita una terapia di supporto come la psicoterapia o l’utilizzo di farmaci antidepressivi.

Queste forme di terapia per quanto possano essere d’aiuto in alcuni casi, non vanno a modificare lo stato tensionale profondo del corpo.

L’osteopatia psicosomatica rappresenta dunque “L’ANELLO MANCANTE” tra la medicina classica che agisce solo sul corpo e la psicoterapia che agisce solo sulla psiche.

Pertanto è evidente che la soluzione migliore sia quella MULTIDISCIPLINARE, che integri la terapia osteopatica nel percorso che la persona deve percorrere per risolvere i suoi disturbi di salute.



7.CONCLUSIONI

Ho cercato di utilizzare un linguaggio semplice, “privo di tecnicismi”, affinché tutte le persone, anche quelle che non conoscono nulla della medicina osteopatica, possano comprendere il messaggio di fondo.

Dott. Giuseppe Simonetti D.O.
Dottore in Fisioterapia e Riabilitazione
D.O. Osteopata
Specializzato in Osteopatia psicosomatica

Per chi volesse approfondire gli studi scientifici che stanno dietro alla terapia consiglio di leggere il libro:

di J.D. Moll D.O. edizione Lulù

da me tradotto dal francese.